Ecco un elenco delle famiglie di piante presenti nell’Orto Botanico di Palermo. Scopri le tantissime collezioni presenti nell’orto botanico di Palermo.
Acanthaceae
- Jacobina magnifica
Agavaceae
Le agavi sono piante tipiche di regioni aride, provviste o di foglie succulente (Agave, Sansevieria, Furcraea), o di fusti legnosi più o meno succulenti. Il centro di origine è il Messico, ma diverse specie sono diffuse nelle regioni limitrofe dell’America Centrale, degli Stati Uniti e delle isole caraibiche. Si conoscono più di 300 specie molte delle quali sono presenti nell’Orto palermitano.
Le agavi vengono utilizzate sia nel campo tessile che per produrre bevande alcoliche: dalla Agave sisalana, si ottiene il “pulque”, tipica bevanda alcolica messicana. Tra le numerose specie presenti nella nostra collezione, ricordiamo: A. ragusae, A. victoriae-reginae, A. horrida, A. ferox, ecc.
Affine ad Agave è il genere Furcraea di cui si coltivano F. gigantea e F. lindeni. Anche il genere Sansevieria è un agavacea. Alcune specie sono popolari piante ornamentali ma la maggior parte ha importanza per la fibra. Nell’Orto si coltivano Sansevieria cylindrica, S. zeylanica, S. trifasciata, ecc.
Affine a Sansevieria è il genere Sansevierina, presente nelle serre dell’Orto con la specie Sansevierina rorida, proveniente dalla Somalia. Alla stessa famiglia appartiene la grande Dracaena draco, originaria delle Canarie.
Alismataceae
- Sagittaria lancifolia
Aloaceae
I rappresentanti di questa famiglia sono esclusivi del Vecchio Mondo e in massima parte dell’Africa meridionale e del Madagascar. Fatta eccezione per alcune specie di Aloe i cui fusti lignificati raggiungono, nel Sudafrica, i 10 metri d’altezza, le altre sono tutte piante di modeste dimensioni.
La succulenza di queste piante risiede quasi esclusivamente nelle foglie disposte a spirale sul fusto. I fiori sono riuniti in racemi terminali molto vistosi. Tra le specie della collezione annoveriamo: A. branddraaiensis, A. vera, A. caesia, A. arborescens, A. saponaria, A. marlothii. Inoltre A. ×todari, A. ×riccoboni sono ibridi ottenuti e studiati nell’Orto.
Della stessa famiglia, interessanti collezioni sono anche quelle del genere Haworthia, con H. fasciata, H. tessellata, H. cymbiformis, H. subfasciata e del genere Gasteria, con G. acinacifolia, G. stellata, ecc.
Amaryllidaceae
- Clivia nobilis
- Crinum longiflorum
- Zephyranthes rosea
Apocynaceae
- Strophanthus scandens
Araliaceae
- Fatsia papyrifera
Araucariaceae
- Araucaria columnaris
Asclepiadaceae
La famiglia è composta da circa 2000 specie in buona parte succulente; l’area di indigenato si identifica con l’Africa orientale e meridionale.
Molto caratteristica è la struttura dei fiori che sono a forma di stella e vengono impollinati da mosche, attratte dall’odore di carne in putrefazione che essi emanano.
La collezione comprende numerose specie di Stapelia, Caralluma, Ceropegia, Sarcostemma, ecc., alcune delle quali sono studiate proprio nell’Orto.
Asteraceae
- Centaurea ucriae
- Coreopsis tripteris
Begoniaceae
- Begonia maxima
- Begonia xricinifolia
Bignoniaceae
- Crescentia alata
Bombacaceae
- Bombax ceiba
- Chorisia speciosa
Cactaceae
Le cactacee provengono dalle Americhe dove occupano una vasta area che dal Canada si spinge fino all’America meridionale, ma la maggior parte delle specie è concentrata tra California, Arizona e Messico. Per adattarsi all’ambiente arido le cactacee, hanno modificato la propria struttura sviluppando tessuti speciali idonei ad immagazzinare grandi quantità di acqua. Il fusto in alcuni generi si è gonfiato assumendo talvolta forma sferica.
Un classico esempio di forma sferica è Echinocactus grusonii, volgarmente chiamato “sedile della suocera” o “barile d’oro” originario del Messico centrale, con diametro che, a maturità, può raggiungere gli ottanta centimetri. Nel nostro clima fiorisce dopo 30-40 anni secondo le condizioni ambientali. L’apice, nel quale a maturità spuntano i fiori disposti in corona, è rivestito da una fitta peluria giallo-grigia. Fra gli altri Echinocactus presenti nell’orto si ricordano E. ingens ed E. visnaga.
Abbondantemente rappresentato nella collezione delle cactacee è il genere Mammillaria (Mammillaria celsiana, M. longimamma, M. elongata, M. candida, M. pusilla, M. prolifera, M. gracilis, M. hystricina) costituito da piante di piccole dimensioni, che accestendo formano estesi pulvini. Il nome del genere deriva dalla presenza di tubercoli di forma mammellonare, ordinate secondo due spirali incrociate.
Le spine sono disposte in areole poste all’apice dei tubercoli; i fiori, che nascono all’ascella dei tubercoli dalla parte superiore, sono piuttosto piccoli, variamente colorati e formano delle caratteristiche corone. I frutti carnosi, generalmente di colore rosso, sono piccoli, commestibili ed anch’essi di grande effetto ornamentale.
Non meno interessante, anche se povero di specie, è il genere Asthrophytum (pianta stella). Le specie che vi sono incluse hanno fusto rigido con l’epidermide spesso ricoperta da punti bianchi, costituiti da ciuffetti di peli molto corti. Le coste, poche ma spesse e ben marcate, sono con o senza spine. Si conoscono solo sei specie tutte originarie del Messico. Nell’orto troviamo: A. myriostigma, A. senile, A. glabrescens, A. glabrescens var. ornatum.
Tra le Cactaceae a fusto cilindrico va annoverato il genere Cereus (C. dayami, C. perlucens, C. horridus), che è costituito da alcune decine di specie sudamericane.
Le opunzie sono rappresentate da circa 300 specie. Sono diffuse dalla Patagonia al Canada, spingendosi fino a 4000 metri di altitudine. Il loro fusto è diviso in articoli caratteristici che possono essere appiattiti, cilindrici o globosi. Le areole, quasi sempre provviste di spine, portano numerosi glochidi, costituiti da piccolissimi aculei provvisti di microscopici dentini rivolti verso il basso. Nel Bacino mediterraneo è molto diffusa Opuntia ficus-indica i cui frutti, commestibili e molto saporiti, vengono esportati in tutta Europa. La collezione delle cactacee è una delle più ricche che l’Orto possiede; i generi più rappresentati sono Opuntia, Mammillaria, comprendenti centinaia di specie. L’importanza della collezione è però dovuta alla sua storicità e al fatto che molte specie e alcuni generi furono studiati su esemplari coltivati nell’Orto. Così alcuni nomi come Borzicactus, Consolea, ecc., sono dedicati a personaggi dell’Orto palermitano.
Caricaceae
- Carica papaya
- Carica quercifolia
Crassulaceae
E’ una delle rare famiglie le cui numerosissime specie sono quasi tutte succulente. Sono piante erbacee o arbustive nelle quali la succulenza si riscontra quasi esclusivamente nelle foglie.
Sono poche le località della terra in cui non si trovi qualche specie di questa famiglia e il clima particolarmente favorevole di Palermo fa si che nell’Orto la maggior parte dei generi sia rappresentata da diverse specie.
Tra essi ricordiamo: Aeonium, Cotyledon, Crassula, Sempervivum. La loro ampia diffusione come piante ornamentali è dovuta alla facile riproduzione vegetativa.
Cycadaceae
La collezione di cycadee rappresenta fossili viventi dalle eleganti foglie, simili a palme in natura sono meno differenziati e diffusi.
Nell’Orto, comunque, vivono bene all’aperto il sagù e il falso sagù, Cycas revoluta e Cycas circinalis, specie rispettivamente originarie del Giappone e della penisola indiana, oltre a Ceratozamia mexicana, Dioon edule e Zamia furfuracea, tutte provenienti dal Messico, e ad alcune specie del genere africano Encephalartos.
Cyperaceae
- Cyperus papyrus
Euphorbiaceae
Comprende piante con habitus variabile che vanno dalle piccole erbe annuali ai grandi alberi delle regioni tropicali o subtropicali. Molte hanno habitus cactiforme. Fatta eccezione per il ricino e qualche altro genere, una caratteristica comune alle Euphorbiacee è la presenza di un tessuto laticifero contenente un latice bianco, caustico e velenoso.
Economicamente importanti sono il ricino per il suo olio, alcune specie di Manihot che danno la “tapioca” e l’Hevea brasiliensis importante per il caucciù.
Le Euphorbiacee dell’Orto Botanico comprendono specie appartenenti a diversi generi, fra le quali ricordiamo alcune a fusto cilindrico non cactiforme: Euphorbia pulcherrima, E. splendens, E. nivulia, E. tirucalli (la famosa pianta della benzina, cosiddetta per il contenuto in sostanze idrocarburo-simili a causa del quale fu proposta recentemente come fonte energetica alternativa).
Tra le cactiformi: E. alcicornus, E. trigona, E. canariensis, E. ingens, E. virosa, E.triangularis, E.caput-medusae, presente nell’Orto fin dai primi dell’800.
Ginkgoaceae
- Ginkgo biloba
Hydrophyllaceae
- Wigandia caracasana
Iridaceae
- Antholyza aethiopica
Leguminosae
- Calliandra portoricensis
- Erythrina corallodendron
- Erythrina crista-galli
- Erythrina humeana
- Erythrina viarum
- Poinciana gilliesii
- Sophora secundiflora
- Tipuana speciosa
Liliaceae
- Agaphantus umbellatus
Loganiaceae
- Buddleia davidi
Malpighiaceae
- Heteropteris chrysophylla
Moraceae
Il genere Ficus, il più ricco in specie della famiglia Moracee, ha come caratteristica principale la presenza di lattice bianco nei suoi tessuti e l’infruttescenza a coppa o “siconio” comunicante con l’esterno mediante un piccolo orifizio apicale. Vi figurano arbusti, alberi talora di notevoli dimensioni e qualche specie rampicante.
L’esemplare più rappresentativo nell’Orto palermitano è sicuramente il monumentale e lussureggiante Ficus macrophylla subsp. columnaris, la cui chioma occupa una superficie di oltre 1200 metri quadri ed è sostenuta da robuste radici colonnari e altre radici tabulari, vistosamente striscianti sul suolo.
Tale esemplare, giunto con un altro nome dalla Francia, intorno al 1845, fu studiata alla fine dell’800 e ricevette il nome attuale da Borzì per via della somiglianza delle sue foglie a quelle della magnolia. La specie si diffuse nelle più belle ville siciliane, i cui parchi spesso perdettero la geometricità italianeggiante proprio a causa degli scompaginamenti provocati dal grande sviluppo raggiunto degli stessi esemplari.
Nell’Orto, comunque, possono ammirarsi anche individui imponenti appartenenti a varie altre specie del genere in questione, e fra esse, F. elastica, F. microcarpa, F. benghalensis, F. sycomorus, il sicomoro con i siconi direttamente attaccati al tronco, F. watkinsiana, F. rubiginosa, F. altissima.
Musaceae
- Ravenala madagascariensis
Myrtaceae
- Melaleuca glaberrima
- Melaleuca linariifolia
Nelumbonaceae
- Nelumbo nucifera
Nepenthaceae
- Nepenthes sp.
Nymphaeaceae
- Nymphaeae xmarliacea
Pinaceae
- Pinus banksiana
Piperacea
- Peperomia caperata
Poaceae
- Bambusa macroculmis
- Pennisetum setaceum
- Saccharum officinarum
Polygonaceae
- Antigonon leptopus
Proteaceae
- Grevillea robusta
- Macadamia ternifolia
Rhizophoraceae
- Rhizophora mangle
Rubiaceae
- Coffea arabica
Rosaceae
- Osteomeles schwerinae
Rutaceae
- Calodendrum capensis
- Citrus paradisi
- Citrus volkameriana
Scrophulariaceae
- Paulownia tomentosa
- Raulownia tomentosa
Solanaceae
- Iochroma coccinea
Tiliaceae
- Grewia malococca
- Sparmannia africana
Zamiaceae
- Ceratozamia mexicana